Posts Tagged ‘risorse’

Scala Mercalli: avete voglia di fare?

2 marzo 2015

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Ok gente, ora ci sarebbe bisogno del vostro aiuto, se avete apprezzato il programma di Luca Mercalli bisogna farlo sapere alla RAI in modo che chi cerca di portare certi temi all’interno del servizio pubblico abbia un supporto ai propri argomenti.

Non è certo un programma facile da mandare in prima serata al sabato sera, gli ascolti sono andati benino, ma non dobbiamo lasciare che questo sia il parametro principale su cui la struttura RAI debba prendere decisioni.

Il mio suggerimento è di procedere quindi in modo attivo a manifestare il proprio supporto a iniziative culturali di questo genere.

Se concordate, scrivete alla redazione, o sulla pagina del programma. Va bene tutto, dai semplici complimenti, ai consigli, alle critiche costruttive (il programma è certo ampiamente migliorabile).

Se ogni tanto vi chiedete “ma io cosa posso fare?”, ecco, questo puoi farlo certamente.

Se le informazioni chiave non saranno rese disponibili e chiare a milioni di persone, difficilmente potremo avere cambiamenti nella scala in cui servono. Al momento non si tratta tanto di parlare di Transizione, ma di dare accesso a tutti a uno scenario di sistema che continua a rimanere nascosto.

Se qualcuno volesse rivedere la trasmissione, per un po’ starà qui:

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html…

Intervista ad Ugo Bardi

26 settembre 2013

Salve a tutt*,

segnalazione rapida per un’intervista ad Ugo Bardi che va in onda stasera sul canale Raistoria alle 22:30. Ugo Bardi è un ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra della Facoltà di Chimica dell’Università di Firenze, fondatore di ASPO-Italia, fellow del Club di Roma e autore di diversi libri come “La Fine del Petrolio“, “The Limits to Growth Revisited“, “La Terra Svuotata” e “Plundering the Planet” (pubblicato in tedesco e prossimamente in inglese). Tiene diversi blog in Italiano e in Inglese, dove da anni fa divulgazione sui temi dei limiti delle risorse e sui rischi dei cambiamenti climatici (blog tenuti dal Prof. Bardi o ai quali collabora o ha collaborato quiquiquiquiquiqui).

E’ stato ed è una fonte di riflessione importante e di dati significativi per capire dove siamo diretti. Personalmente, come in molti sapranno già, ho l’onore (e l’onere) di collaborare con lui al blog Effetto Cassandra.

Se stasera non avete impegni…

Ugo

Earth Overshoot Day 2013

20 agosto 2013

Salve a tutte/i,

Anche quest’anno è arrivato, con due giorni di anticipo: è l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità consuma tutte le risorse naturali rinnovabili che la Terra riesce a produrre nell’intero anno. Buona lettura.

Da “Global Footprint Network”. Traduzione di MR

 

In 8 mesi, l’umanità esaurisce il budget della Terra per l’intero anno. 

 

Il 20 agosto è l’Earth Overshoot Day (EOD) 2013, la data che marca il giorno in cui l’umanità ha esaurito il budget della natura per l’intero anno. Ora stiamo operando scoperti. Per il resto dell’anno manterremo il nostro deficit ecologico prelevando riserve di risorse locali ed accumulando biossido di carbonio nell’atmosfera.

 

 

Proprio come un estratto conto traccia gli ingressi e le uscite, il Global Footprint Network (GFN) misura la domanda dell’umanità e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. E la data fa pensare. Il GFN stima che in circa otto mesi, richiediamo più risorse rinnovabili e sequestro di CO2 di quanto il pianeta possa fornire per un anno intero.

 

Nel 1993, l’EOD – la data approssimativa in cui il nostro consumo di risorse di un dato anno eccede la capacità del pianeta di ricostituirle – era stato il 21 ottobre. Nel 2003, l’Overshoot Day è stato il 22 settembre. Date le attuali tendenze di consumo, una cosa è chiara: l’EOD arriva qualche giorno prima ogni anno.

L’EOD un concetto sviluppato originariamente dal partner del GFN, nonché gruppo di esperti del Regno Unito, fondazione per una nuova economia, è il segnale annuale di quando cominciamo a vivere oltre le nostre possibilità in un dato anno. Mentre è solo una stima delle tendenze di tempo e risorse, EOD è quanto più vicino la scienza possa arrivare nella misurazione del divario fra la nostra domanda di risorse e servizi ecologiche e quanto il pianeta ne possa fornire.

 

Il costo dell’eccesso di spesa ecologica

 

Durante gran parte della storia, l’umanità ha usato le risorse naturali per costruire città e strade, per fornire cibo e creare prodotti e per assorbire il nostro biossido di carbonio ad un tasso che rimaneva ben all’interno del budget della Terra. Ma a metà degli anni 70, abbiamo superato una soglia critica: il consumo umano ha cominciato a superare ciò che il pianeta può riprodurre.

Secondo i calcoli del GFN, la nostra domanda di risorse ecologiche rinnovabili e dei servizi che esse forniscono ora equivale a quella di più di 1,5 Terre. I dati ci mostrano che siamo sulla strada per aver bisogno di due pianeti molto prima di metà secolo.

 

Il fatto che stiamo usando, o “spendendo”, il nostro capitale naturale più rapidamente di quanto possa essere riprodotto è simile ad avere spese che superano continuamente i redditi. In termini planetari, i costi del nostro eccesso di spesa ecologica stanno diventando più evidenti oggi. Il cambiamento climatico – un risultato dei gas serra che vengono emessi più rapidamente di quanto possano venire assorbiti da foreste e oceani – è il più ovvio e probabilmente pressante risultato. Ma che ne sono altri – riduzione delle foreste, perdita di specie, collasso della pesca, prezzi dei beni più alti e disordine sociale, per nominarne solo alcuni. Le crisi economica e ambientale che stiamo vivendo sono sintomi di una catastrofe incombente. L’umanità sta semplicemente usando più di quanto il pianeta possa fornire.

 

Metodologia e Proiezioni

 

Nel 2011, l’EOD è arrivato poche settimane più tardi di quanto non abbia fatto nel 2010. Questo significa che abbiamo ridotto il superamento globale? La risposta, sfortunatamente, è no.

 

L’EOD è una stima, non una data esatta. Non è possibile determinare col 100% di precisione il giorno in cui esauriamo il nostro budget ecologico. Le correzioni della data nella quale andiamo “in superamento” sono dovute alla revisione dei calcoli, non agli avanzamenti ecologici da parte dell’umanità. Secondo le ipotesi attuali, i dati del GFN ora suggeriscono che dal 2001 l’EOD ha anticipato il suo arrivo di tre giorni ogni anno.

Visto che la metodologia del GFN cambia, le proiezioni continueranno a spostarsi. Ma ogni modello scientifico usato per contare la domanda umana dell’offerta della natura mostra una tendenza robusta: siamo ben al di là del budget e il debito sta aumentando. E’ un debito ecologico e gli interessi che stiamo pagando su questo debito montante – scarsità di cibo, erosione del suolo e l’accumulo di CO2 in atmosfera – arrivano con costi umani e monetari devastanti.

 

Il tuo paese è un debitore o un creditore ecologico? Verificalo nella mappa interattiva dei creditori e debitori ecologici del GFN e di ESRI 

 

Per le richieste dei media, contattate il Senior Communications Manager Scott Mattoon o L’Associato alle Comunicazioni Haley Smith Kingsland.

 

Cliccate qui  per il comunicato stampa del 2013.

Cliccate qui per saperne di più sul EOD e su come è cambiato nel tempo.

 

Aggiornamento sul petrolio

2 gennaio 2013

Per fare il punto di inizio anno ecco qui un bel l’articolo di Turiel già tradotto in italiano sul blog di Ugo Bardi. Buona lettura.

IEA WEO 2012 – parlando di petrolio

4 dicembre 2012

È uscita su Effetto Cassandra la traduzione di un post di Gail Tverberg che analizza gli scenari sulla produzione petrolifera proposti dalla IEA nel suo ultimo rapporto (l’ha fatta il solito Rupo eh…). È un pezzo molto utile e accessibile che spiega bene uno dei meccanismi costantemente rimossi dall’apparato culturale della crescita, ovvero quello dei ritorni decrescenti. Buona lettura…

Earth Overshoot Day

22 agosto 2012

Il 22 Agosto è il giorno del superamento dei limiti della Terra  (Earth Overshoot Day) 

Dal “Global Footprint Network”. Traduzione di Massimiliano Rupalti.
Ne parla anche Luca Mercalli su “La Stampa” di oggi, 23 agosto.

In 8 Mesi, l’Umanità ha Esaurito il Budget della Terra per l’Intero Anno.

Oggi, 22 agosto, è il giorno del superamento dei limiti della Terra, il giorno che segna la data in cui l’umanità ha esaurito la quantità di risorse naturali disponibili per l’anno intero. Stiamo ora operando scoperti. Per il resto dell’anno manterremo il nostro deficit ecologico attingendo alle riserve di risorse locali ed accumulando anidride carbonica in atmosfera.

Proprio come l’estratto conto di una banca traccia gli introiti e le spese, il Global Footprint Network (GFN) misura la domanda dell’umanità e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. E i dati fanno riflettere. Il GFN stima che in circa 8 mesi abbiamo usato più risorse rinnovabili e sequestro di CO2 di quanto il pianeta possa fornire in un anno intero.
Nel 1992, l’Earth Overshoot Day (EOD) — la data approssimativa in cui il nostro consumo di risorse per un dato anno eccede la capacità del pianeta di ricostituirle – cadeva il 21 ottobre. Nel 2002, l’Overshoot Day è stato il 3 ottobre. Date le attuali tendenze dei consumi, una cosa è chiara: l’Earth Overshoot Day tende ad arrivare ogni anno qualche giorno prima. Questo concetto, elaborato originariamente dal GFN insieme a un gruppo di esperti fondazione Nuova Economia, è il segnale di quando cominciamo a vivere al di là dei nostri mezzi in un dato anno. Anche se è una stima grezza di tempo e tendenze nelle risorse, l’EOD è quanto di più vicino alla scienza ci possa essere per misurare il divario fra la nostra domanda di risorse e servizi ecologici e quanto la Terra possa fornire.

Consumo Umano di Risorse

(Per verificare, con un semplice giochino, l’evolversi della nostra impronta ecologica vi rimando all’articolo sul sito del GFN, ndT.)

Il Costo dell’Eccesso di Spesa Ecologica

Durante gran parte della storia, l’umanità ha usato le risorse della natura per costruire città e strade, per rifornirsi di cibo e creare prodotti e per assorbire la nostra anidride carbonica ad un tasso che era ben all’interno del bilancio della Terra. Ma a metà degli anni 70, abbiamo attraversato una soglia critica: il consumo umano ha cominciato a superare quello che il pianeta è in grado di riprodurre. Secondo i calcoli del GFN, la nostra domanda di risorse ecologiche rinnovabili e dei servizi che forniscono, ora equivale a più di una Terra e mezza. I dati ci mostrano che ci troviamo sulla strada per aver bisogno di due pianeti molto prima di metà secolo.

Il fatto che stiamo usando o “spendendo” il nostro capitale naturale più in fretta di quanto si possa riprodurre è simile ad avere spese che superano di continuo il reddito. In termini planetari, i costi del nostro eccesso di spesa ecologico stanno diventando sempre più evidenti giorno dopo giorno. Il cambiamento climatico – un risultato del fatto che i gas serra vengano emessi più rapidamente di quanto non possano essere assorbiti da foreste e oceani – è il risultato probabilmente più ovvio e pressante. Ma ce ne sono altri – riduzione delle foreste, perdita di specie, collasso della pesca, alti prezzi dei beni e disordini civili, per nominarne alcuni. Le crisi ambientali e finanziarie che stiamo vivendo sono i sintomi di una catastrofe incombente. L’umanità sta semplicemente usando di più di quanto il pianeta possa fornire.

L’EOD è una stima, non una data esatta. Non è possibile determinare col 100% di precisione il giorno in cui superiamo il nostro budget ecologico. Gli aggiustamenti alla data in cui entriamo in superamento sono dovuti alla revisione dei calcoli, non ad avanzamenti ecologici da parte dell’umanità. Il quando è meno importante del cosa.
Per capire meglio cos’è l’EOD, il superamento ecologico, e come viene calcolata l’Impronta Ecologica, unitevi al GFN il 22 agosto per una chiacchierata su Twitter.

Per una Transizione giusta, equa ed inclusiva

16 febbraio 2012

Non posso festeggiare a sufficenza la pubblicazione di questa guida, edita dal Transition Network e tradotta ancora una volta dallo straordinario team di traduttori coordinato da Max Rupo (grazie a Sara Francesca e Sonia!).

Si parla di come integrare il secondo dei principi della permacultura, la cura delle persone, in ogni passo delle nostre iniziative di transizione, perche’ sia sempre giusta, equa ed inclusiva.  Tra i temi toccati, l’uso del linguaggio (“noi – loro”), la gestione dei ranghi, l’importanza della “biodiversita’ di punti di vista”… e, come sempre, tanti bellissimi esempi, da Londra al Brasile e ritorno.

Scaricate, leggete,  diffondete, recensite!!

FINAL-transizione-giusta-equa-inclusiva

Ort’attack

6 gennaio 2012

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Ort’attack : qui a Bologna (Lame) lo abbiamo chiamato così il nostro progetto di Orti sovversivi .

Per certi versi persino preoccupante : Stefano e Antonio  stanno lentamente  contaminando gli orti degli anziani, le scuole, i colli bolognesi.

Ortigiani a tutto tondo, tra un pò mi sa che comiceranno anche sui tetti…

Petrolio e recessione

13 giugno 2011

Una delle chiavi di lettura di questa epoca di “crisi” è quella di una stretta correlazione tra la fine del petrolio a basso prezzo e la recessione. Se si aggiungono a questi ingredienti tutti gli altri di cui spesso parliamo (picchi vari di ogni tipo, per altro strettamente correlati a quello del petrolio) otteniamo la “tempesta perfetta” che ci accompagnerà in questi anni.

Purtroppo, visto che tutti continuano ad aspirare alla crescita, sentirete raramente un economista di quelli che hanno accesso a televisioni e giornali, raccontare la storia in questo modo.

Su “Come Don Chisciotte” c’è la traduzione di un post di Euan Mearns pubblicato su The Oil Drum che potete leggere se vi sfugge la correlazione tra petrolio e crisi, se ancora non l’avete chiara penso sia il momento di togliersi il pensiero.

Il picco dei minerali

13 giugno 2011

Se qualcuno ha assistito a un mio Transition Talk sa che a un certo punto faccio una bella carrellata dei “picchi” che caratterizzano questo particolare momento della storia umana. Uno di questi è quello dei minerali, materie prime importantissime che si vanno esaurendo e che determineranno parte dei cambiamenti dei prossimi anni.

Se volete una trattazione più approfondita del tema, il solito Massimiliano Rupalti ha pensato di tradurre un articolo di Ugo Bardi e Marco Pagani che fino ad oggi era rimasto disponibile ai soli angloabili su The Oil Drum. Invece adesso lo trovate qui e, nonostante sia un po’ datato, è sempre un buon punto di partenza per farsi un’idea.


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