Posts Tagged ‘economia’

RiEconomy in stile biellese…

5 novembre 2014

Ore liete_poster8

Proseguono gli esperimenti di RiEconomy con un focus nel biellese dove prevista questa serie di incontri per ragionare di riprogettazione dell’economia di quell’area. Si comincia il 12 novembre, come vedete dal volantino e si arriva fino all’11 febbraio centrando ogni incontro su un tema chiave, con un relatore in grado di approfondire alcuni aspetti, ma lasciando spazio alla libera fermentazione delle idee…

I sei incontri seguiranno infatti un percorso d’interazione e scambio creativi, e saranno propedeutici a un grande evento visionario che si terrà il 28 febbraio e 1 marzo 2015:  in queste date, tutti i principali agenti del cambiamento del Biellese avranno la possibilità di condividere le proprie esperienze e i propri sogni per co-creare un futuro migliore per il territorio, legato ad un’economia più giusta, più umana, più bella ed accessibile a tutti.

Per un maggiore dettaglio allego qui il documento di presentazione di questo percorso che potete studiarvi con calma prima di gettarvi nella magica danza delle “Ore liete di RiEconomia”.

Ci serve la crescita economica?

17 ottobre 2014

Salve a tutt*,

ho pensato che l’articolo suggerito da Cristiano nel suo ultimo post, dove presentava la locandina dell’evento bolognese di mercoledì 29, valesse la pena di essere tradotto, quindi eccolo qui.

Ci vediamo a Bologna?

Buona lettura.


Osiamo mettere in discussione la crescita economica?

Da “The Guardian”. Traduzione di MR

Ci hanno venduto in maniera molto efficace la storia che la crescita infinita sia essenziale per mantenere e migliorare la nostra qualità della vita. Ma questo non potrebbe essere più lontano dalla realtà.

Di Warwik Smith



Il pianeta ha risorse finite. Foto:Reid Wiseman/NASA/Rex/Reid Wiseman/NASA/Rex

Il perseguimento infinito della crescita economica ci sta rendendo infelici e rischia di distruggere la capacità della Terra di sostenerci. La buona notizia è che muoversi per rendere le nostre vite più sostenibili ci renderà anche più felici e sani. Vi piacerebbe un fine settimana di quattro giorni, ogni settimana?

Sono stato a due conferenze con premesse di base analoghe, nell’ultimo anno. La prima è stata all’Università Nazionale Australiana sull’economia ecologica e la seconda, appena la scorsa settimana, è stata sull’economia di stato stazionario all’Università del Nuovo Galles del Sud. La premessa dietro ad entrambe le conferenze è semplicemente ed innegabilmente vera, tuttavia è così destabilizzante da essere fondamentale per il nostro attuale stile di vita:
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Un budget trasparente per la Fest

15 gennaio 2014

Torniamo a parlare della Transition Fest 2013… il gruppo di lavoro sta infatti “chiudendo” una fase di riflessione e celebrazione del lavoro fatto a Settembre.

Oggi vi vorremmo raccontare del BUDGET TRASPARENTE che trovate online qui.

Nella sua attuale forma, l’hub nazionale Transition Italia si occupa principalmente di formazione (con i training e altri corsi), divulgazione (transition talks, transition days, il blog) e di organizzare eventi (“navigando la transizione”, la Transition Fest). Tutte attività che comportano una creazione di valore (economico e non) in entrata ed in uscita.

Per la Transition Fest abbiamo sperimentato per la prima volta strumenti per rendere trasparenti ed accessibili i flussi della gestione economica dell’evento per dare modo a tutte le persone interessate (more…)

“L’economia del dono esiste”

1 novembre 2012

“L’economia del dono esiste. Va avanti indipendentemente dalle partite doppie dare-avere, dai pareggi di bilancio e dagli investimenti a lungo termine. L’economia del dono non è solamente quella estrema che dà vita ad altra vita, come un cuore tolto ad uno che se n’è andato per una morte violenta. È anche il dono del tempo libero, ad esempio. Quest’economia del dono già regge questo paese. In tempi di crisi aggravata (anche se non siamo ancora messi male come la Grecia) se la cavano meglio quelli che hanno praticato l ’economia del dono: è lo scambio gratuito fra quelli che sono allenati alla fraternità. È la migliore tecnica di sopravvivenza. La fraternità, insomma, non è una virtù della morale, è un sistema di convivenza in momenti difficili.”

Erri De Luca – tratto da qui 

(grazie Cristina di Ferrara in Transizione per la segnalazione)

Costruire un’economia alternativa in 3 ore ?

18 settembre 2012

Possono 370 persone costruire la visione e la base per un’economia alternativa in un mondo post-transizione ? Ebbene sì. Questa incredibile magia si è manifestata domenica scorsa durante la Transition Network Conference. Vorrei quindi condividere questa esperienza di come può essere usata la creatività e un pizzico di sana follia per fare questo. Anche perché quello che ora frulla in testa è: come, dove e in che contesto potremmo sperimentare analoghi strumenti in Italia ?

Anche un racconto con foto non renderà giustizia a questa giornata super-creativa e straordinaria dedicata a costruire un paradigma economico diverso – bisognava esserci. Ma ci provo lo stesso ….

Domenica mattina, arrivo al Bac (la sede della conferenza) verso le 9.30. Tutti i partecipanti sono ancora radunati nell’atrio a chiacchierare e scambiarsi idee (sulla transizione e non). Non ci fanno ancora entrare nella Grande Sala (enorme teatro storico che ospita in genere i conferenzieri e le attività principali) – c’è mistero, i vetri delle porte sono state rivestite di carta per non far sbirciare nessuno. Gli ultimi preparativi si stanno svolgendo. E poi si aprono finalmente le porte, entriamo nella sala rigorosamente vuota, c’è solo un nastro rosso sospeso a un metro di altezza che separa gli spazi. Ci comprimiamo tutti quanti nel piccolo spazio dietro il nastro rosso. Una musica di Vangelis ci accompagna e inizia il nostro viaggio nel tempo …. (more…)

I 15 elefanti di Nate Hagens

16 luglio 2012

Questo intervento di Nate Hagens durante ASPO 2012 mi sembra molto adatto a chi si sta occupando di transizione da un po’ di tempo* (al momento è solo per angloabili).

Siamo nella fase in cui i pensieri maturano e convergono, un momento in cui è più facile che dalla confusione, dalla paura, dall’ansia, dall’eccitazione emerga finalmene la saggezza di cui gli esseri umani sono capaci…

Sì, è vero, non siamo saggi tanto spesso, ma siamo capaci di diventarlo. Nel suo intervento Nate tira le somme su tante cose con grande lucidità e pacatezza, mi pare tocchi la maggior parte dei punti fondamentali senza banalizzarne nessuno, e in questa spece di “riassunto” o di “punto nautico” o di “dove siamo” mi pare che di saggezza ce ne sia parecchia.

Si tratta di un intervento densissimo realizzato in modo leggero, che va dall’analisi termodinamica del mondo in cui viviamo al ruolo che un’associazione come ASPO dovrebbe darsi da qui in avanti.

Vi consiglio di sentirvelo in tutta calma e con il tempo per riflettere per bene su ogni passaggio (immagino che presto ci saranno i sottotitoli in italiano). Nel frattempo trovate sul blog di ASPO Italia una sintesi di Francesco Aliprandi (in italiano ovviamente).

—–
* va bene per tutti, ma per capirne profondamente tutte le idee e implicazioni credo servano basi piuttosto ampie.

Tre mesi per salvare l’Euro?

12 giugno 2012

L’intervista rilasciata a Christiane Amanpour della CNN dal direttore del Fondo Monetario Christine Lagarde sta generando titoli ad effetto anche sui nostri giornali (quiqui, qui, ecc.) .

Il miliardario George Soros ha infatti lanciato una provocatoria previsione di “tre mesi per salvare l’Euro” e la Lagarde ha risposto all’intervistatrice del network americano che “varie cose devono succedere in un tempo anche più breve”.

A mio parere l’aspetto interessante è che l’economia è in bilico e che anche ai livelli più alti non ci sono ricette sensate per uscire da questa situazione. I pilastri traballano, ciò che fino a poco tempo fa si dava per scontato è ora in forse.

Dubito che l’Euro sparisca in 3 mesi (anche se è uno scenario possibile), ma credo che si debba usare questo tempo (3 mesi, 6 mesi, 3 anni, quello che sarà) per costruire velocemente sistemi di circolazione del valore a livello locale, in modo da non farsi cogliere totalmente impreparati in caso di “crolli” rovinosi.

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Ferrara – 4 passi nella transizione

14 gennaio 2012

Mercoledì 18 alle 17.00 parte, a Ferrara, il primo appuntamento degli incontri dedicati a conoscere il nostro mondo attuale:

Una delle poche costanti è il cambiamento,

come possiamo immaginare l’economia, il clima,

l’energia e la transizione verso il nostro futuro?

.

Il progetto degli incontri è una collaborazione tra le Biblioteche di Ferrara, Il Centro Idea, Ferrara Città Sicura e Solidale e Ferrara in Transizione.

Tutto nasce da un dono: nel Gennaio del 2011 abbiamo regalato, noi gruppetto sparuto di transizione ferrarese, tre copie del “Manuale della Transizione”, alle Biblioteche cittadine; in Aprile ci hanno chiamato per chiederci una “bibliografia di transizione” da acquistare e ci hanno proposto di organizzare 4 incontri sui temi della transizione. Abbiamo proposto il programma che vedete qui sopra, gli è piaciuto, siamo partiti insieme a realizzarlo.

Questa è una piccola storia di come nasce questa iniziativa, altre si intrecciano o sono accadute prima a prepararla, altre stanno nascendo grazie a questo ciclo di incontri.

Se, come noi, vivete dalle parti di Ferrara e vi state chiedendo “come potete immaginare l’economia, il clima, l’energia e la transizione al nostro futuro” questi incontri potrebbero esservi utili. Per informazioni: ferraraintransizione@gmail.com .

Se volete il manifestino o le cartoline, cliccate su quella che vi interessa: Manifestino – Economia – Clima – EnergiaTransizione

Daly e i limiti della crescita

31 ottobre 2011

Segnalo agli angloabili questo articolo che fa un bel quadro generale della situazione che stiamo vivendo. Herman Daly è uno dei più noti economisti ecologici, opera all’Università del Maryland e ha lavorato nel dipartimento ambientale della World Bank.

I nostri prodi traduttori stanno già lavorando per renderlo italocompatibile.

Petrolio e recessione

13 giugno 2011

Una delle chiavi di lettura di questa epoca di “crisi” è quella di una stretta correlazione tra la fine del petrolio a basso prezzo e la recessione. Se si aggiungono a questi ingredienti tutti gli altri di cui spesso parliamo (picchi vari di ogni tipo, per altro strettamente correlati a quello del petrolio) otteniamo la “tempesta perfetta” che ci accompagnerà in questi anni.

Purtroppo, visto che tutti continuano ad aspirare alla crescita, sentirete raramente un economista di quelli che hanno accesso a televisioni e giornali, raccontare la storia in questo modo.

Su “Come Don Chisciotte” c’è la traduzione di un post di Euan Mearns pubblicato su The Oil Drum che potete leggere se vi sfugge la correlazione tra petrolio e crisi, se ancora non l’avete chiara penso sia il momento di togliersi il pensiero.


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