Posts Tagged ‘clima’

Attenti alle piogge prolungate e all’eclisse

15 marzo 2015

Le precipitazioni previste nella giornata di lunedì, che sarà la più perturbata, ma pioverà, in Emilia Romagna, anche oggi (domenica) e martedì

Ci risiamo: ancora una volta attenti alle piogge in Emilia Romagna (e non solo). Sta infatti per iniziare un episodio di tempo perturbato tardo autunnale con 2-3 giorni di piogge battenti e nel complesso dell’episodio anche piuttosto consistenti.

Più in dettaglio, ciò a causa della formazione di una depressione mediterranea quasi stazionaria determinerà un episodio perturbato con piogge persistente e prolungate, in prevalenza deboli o moderate ma nell’arco dei 2-3 giorni di durata dell’evento potranno così risultare consistenti, causando al solito conseguenze e disagi nel quadro di quella che è ormai una “nuova normalità” dovuta da un lato alla componente meteoclimatica dall’altra al dissesto del territorio. La neve resterà relegata a quote di media-alta montagna e questo potrà aver dunque ripercussioni anche sui fiumi, portando piene primaverili degli affluenti di destra del Po e di alcuni torrenti, oltre ad allagamenti localizzati, piene dei torrenti minori, e al movimento delle varie frane.  

Invitiamo dunque a ripassare i vari prontuari di come comportarsi di fronte agli allerta di protezione civile (è attivo infatti un avviso di attenzione piogge, temporali e frane in Emilia Romagna).

Il lento ritorno al tempo stabile è atteso da mercoledì, giusto per dare buone possibilità di ammirare l’eclisse parziale di sole attesa per venerdì 20 marzo, nel nord Italia l’oscuramento del disco solare da parte della luna sarà di circa il 71%, nel centro Italia del 62% e al sud del 51%. Ricordatevi di non puntare direttamente il sole e usare adeguate protezioni (non bastano occhiali da sole, ma servono forti filtri come i vetri appositi da saldatore). Maggiori dettagli a questa pagina.

A quando un eclisse totale di sole in Italia? A parte una che ci sfiora, il 2 agosto 2027 ore 10:07 al largo di Lampedusa, per una totale dovremo attendere al 3 settembre 2081 nel solo estremo nord est dell’Italia. A Roma addirittura al 6 luglio 2187 ore 7:37 ma per quel tempo, ci scommetto, il peak oil sarà già cosa del passato e il pianeta completamente diverso da oggi a causa dei cambiamenti climatici.

Attenti alla burrasca

4 marzo 2015

Marzo pazzerello colpisce ancora: dopo i primi timidi tepori primaverili, un fronte freddo primaverile sta irrompendo in pianura padana. Circolano, al solito, #meteobufale e notizie imprecise per non dire allarmistiche, non torna l’inverno di prepotenza ma sarà comunque una veloce “sfuriata” e la situazione non va affatto sottovalutata, anche alla luce dell’allerta regionale in vigore in Emilia Romagna.

L’azione della perturbazione sarà veloce, ma intensa e dinamica, portando, per l’Emilia Romagna, un vero e proprio campionario meteo completo. Fra mercoledì 4 pomeriggio e giovedì 5 mattina avremo infatti una fitta nevicata in collina  e montagna, piogge moderate in pianura emiliana e più abbondanti ed associate ai primi temporali della stagione in Romagna dove insisteranno anche giovedì, specie al mattino e sul settore appenninico. Inoltre la perturbazione sarà accompagnata e soprattutto seguita da vento forte e impetuoso, con, giovedì, una tempesta di föhn in Emilia e di bora in Romagna con una nuova mareggiata sulla costa. La situazione andrà migliorando da venerdì, seguirà un week end di bel tempo con aria frizzante ma sole primaverile.

le raffiche di vento previste giovedì pomeriggio al centro nord. Attenzione oltre che in Emilia Romagna anche al nordovest per il föhn e nelle regioni centrali per la tramontana. condizioni proibitive in montagna.

Qualche debole gelata o brinata, di notte e fino alle prime luci dell’alba, sarà possibile tra giovedì/venerdì e soprattutto tra venerdì/sabato su tutte le vallate appenniniche e sulle zone di pianura di Emilia e Romagna centro-occidentale, ma con temperature che non dovrebbero scendere a livelli pericolosi per le coltivazioni.

Dunque massima attenzione alle possibili conseguenze su un territorio fragile e pieno di dissesti e problemi. Le conseguenze vanno dalle banali ma insidiose grandi pozzanghere sulle strade a locali allagamenti, ma l’attenzione maggiore è per il vento che, soffiando molto forte, potrà causare disagi e qualche danno. In particolare, è saggio evitare durante l’evento parchi e boschi, in quanto con la vegetazione danneggiata dalla grande nevicata il rischio di caduta di rami o sradicamento alberi è elevato. Attenzione anche ai giardini domestici e pubblici e ai viali alberati. La prudenza non è mai troppa, ripassiamo dunque i consigli della Protezione civile riguardo a vento e mareggiate, ma del resto ce lo insegna la saggezza delle tribù indigene, con la, come la definisce ne “Il mondo fino a ieri”” Jared Diamond, “paranoia costruttiva”.

Luca Lombroso, Pierluigi Randi

Attenti al meteo

13 ottobre 2014

Ringrazio Cristiano dell’invito a scrivere sul blog di Transition Italia.

Come ben sapete, stiamo vivendo una “nuova normalità”, in cui dobbiamo già ora convivere con eventi che un tempo non lontano erano l’eccezione e non la regola.

Come può, una comunità in transizione, aumentare la resilienza verso eventi come quelli accaduti a Genova nelle ultime ore?

L’informazione meteorologica è sicuramente un valido strumento di resilienza, e il primo modo per convivere con questi eventi è osservare cosa sta succedendo. Insomma, il classico “osserva e interagisci” della permacultura.

Per esempio, massima attenzione per l’odierna giornata. Sono stati emessi allerta meteo ufficiali per esempio in Liguria (Allerta 2, il massimo), in Lombardia (molte zone in “criticità” moderata e alcune elevata, rosso) e in Toscana (molte zone in allerta arancio “medio”) per fare alcuni esempi. In Emilia Romagna siamo in “allerta temporali” in molte zone, soprattutto dell’Appennino.

Come vedete la modalità cambia di caso in caso, non è facile per il non addetto ai lavori capire cosa significano i termini usati, che pure si riferiscono a precisi protocolli. Occorre dunque lavorare, in collaborazione con gli enti stessi, per migliorare e integrare in veste transizionista e di resilienza queste informazioni in modo da rendere più leggibili e di utilità pratica.

Sperimentalmente, abbiamo individuato tre livelli di attenzione (volutamente non li chiamiamo allerta):

  1. Attenzione 1 debole: quasi tutte le perturbazioni comportano questa situazione, si può continuare la vita normale, ma è opportuno iniziare a stare attenti a cosa succede e pronti all’eventuale degenerare della situazione
  2. Attenzione 2 moderata: queste condizioni   possono comportare problemi nello svolgere la vita con i ritmi e i modi in cui siamo abituati, perché sono possibili eventi che, in qualche caso, possono comportare pericolo per persone e/o cose. Pensiamo al classico allagamento improvviso dei sottopassi, in genere in modo sporadico e localizzato
  3. Attenzione 3 estrema: è necessario essere pronti alle peggiori eventualità e modificare i normali tempi di vita e lavoro per protteggere le persone e le cose. Classico esempio, l’alluvione di Genova, o quella in Emilia dello scorso gennaio 2014.

Ci ritorneremo, e approfondiremo questo discorso, che non vuole sostituire, ma integrare e aumentare la resilienza in presenza di allerta ufficiali.

Dunque, indicativamente e sperimentalmente, ancora per oggi (lunedì 13 ottobre 2014) è una condizione da attenzione 3 estrema la Liguria, soprattutto il genovese e il levante, un gradino meno (ma non abbassate la guardia) il ponente; attenzione 1 debole in Piemonte e attenzione 2 moderata la Lombardia specie per quanto riguarda l’area alpina e prealpina e le città limitrofe (inclusa Milano). In Emilia Romagna le piogge sono in intensificazione e aumenteranno soprattutto fra Parma e Piacenza e in Appennino, e da attenzione 1 debole si passerà a 2 moderata. Anche in Toscana livello 2 moderato. Questo per l’odierna giornata (lunedì 13 ottobre), domani per fortuna migliora rapidamente, ma mercoledì avremo una ritornante delle piogge e temporali al nord est, inclusa l’Emilia Romagna. Poi, si assisterà a un ritorno di alta pressione subtropicale con una nuova ondata di caldo tardivo specie al centro sud e, a causa dell’inversione termica, in montagna.

Insomma, il riscaldamento può attendere: ci pensa già quello globale!

Luca Lombroso

Meteorologo free lancer

Update 13 ottobre ore 12:30: anche il Piemonte è da considerate in allerta 2 moderata (le previsioni sono come le uova: vanno consumate fresche); sono in corso allagamenti ed esondazioni in particolare nell’Alessandrino. Keep tuned.

Gas serra sempre in aumento e acidificazione degli oceani

11 settembre 2014

Nonostante la crisi economica, che ha fatto diminuire i consumi energetici, i dati su i gas serra sono sempre più allarmanti. Innumerevoli sono ormai i danni dovuti direttamente o indirettamente ai cambiamenti climatici che incidono sull’agricoltura, la salute, la distruzione delle coste, gli eventi meteorologici ad alta energia. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. E ‘voce autorevole del sistema delle Nazioni Unite sullo stato e il comportamento dell’atmosfera terrestre, la sua interazione con gli oceani, il clima che produce e la conseguente distribuzione delle risorse idriche. Nel suo ultimo bollettino (No. 10 | 9 September 2014) ci sono i dati che provano l’aumento dei gas serra in atmosfera.

Militare americano sopra New Orleans dopo l'uragano Katrina

Militare americano sopra New Orleans dopo l’uragano Katrina

“Sappiamo senza alcun dubbio che il nostro clima sta cambiando e che i fenomeni meteorologici stanno diventando sempre più estremi a causa di attività umane come l’uso di combustibili fossili. Abbiamo la conoscenza e gli strumenti per tentare di contenere l’aumento della temperatura all’interno dei 2 °C per dare al nostro pianeta una possibilità e dare ai nostri figli e nipoti un futuro. Professare ignoranza non può continuare a essere una scusa per non agire”, avverte il segretario generale Michel Jarraud.

Ma non è solo il cielo a preoccupare la WMO: i meteorologi puntano i riflettori su un altro effetto dell’aumento delle emissioni che rischia di innescare un effetto a catena, facendo aumentare ulteriormente la concentrazione di gas serra in atmosfera:l’acidificazione degli oceani. Oltre agli impatti sugli ecosistemi marini, il fatto che gli oceani diventino più acidi diminuisce la loro capacità di assorbire la CO2 in atmosfera e il tasso a cui l’acidità degli oceani sta aumentando, si rileva, non è mai stato tanto alto da 300 milioni di anni. (more…)

Verso un industria a emissioni zero

20 agosto 2014

Uno dei settori dove, al grande pubblico, appare difficile l’utilizzo delle energie rinnovabili (FER) è quello dell’industria. Il grande consumo energetico e la densità di utilizzo dell’energia sono sempre stati visti come limiti all’impiego concreto dell’energia solare e delle altre risorse rinnovabili.

E’ invece proprio in questo settore che le applicazioni delle FER sono più convenienti e in rapido sviluppo. Pochi anni fa il Task 33 della International Energy Agency (Solar Heating and Cooling Programme) esplorava l’utilizzo dell’energia solare per la produzione di calore nei processi ed utilizzi industriali trovando decine di casi di utilizzo. Tale lavoro continua con il Task 49 (Solar Heat Integration in Industrial Processes ) con l’obiettivo dell’integrazione del calore prodotto da impianti termici solari nei processi industriali.

 birra solare austria

Uno dei primi esempi documentati e interessanti per l’utilizzo integrato di varie FER per l’alimentazione di un complesso industriale è stata la fabbrica di collettori solari tedesca SOLVIS. Sorge in una zona industriale al nord di Braunschweig a breve distanza dal canale fluviale che collega i fiumi Reno, Weser ed Elba. L’edificio è entrato in esercizio nell’estate del 2002. Un elemento immediatamente visibile dell’architettura è la tensostruttura metallica del tetto che copre il capannone e che ospita i grandi impianti solari, collettori e moduli fotovoltaici. Obiettivo principale è stato quello di realizzare un edificio a basso consumo energetico il cui fabbisogno energetico residuo possa essere coperto esclusivamente con energie rinnovabili. Il fabbisogno termico calcolato è di 22 kWh/m2 anno e  corrisponde quindi a quello di un edificio a basso consumo energetico.

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Attenti al meteo

12 giugno 2014

meteo

Il buon Luca Lombroso mi segnala una situazione meteo critica a partire da domani, in particolare ci saranno fenomeni intensi (temporali) in nord Italia. Si rischiano localmente allagamenti lampo, grandinate e venti intensi fino a trombe d’aria.

Quindi prudenza, non sottovalutate le situazioni, proteggetevi e scegliete luoghi e attività sicure. Come tutti sapete la maggior quantità di energia ora presente in atmosfera può con facilità dare luogo a fenomeni a cui non siamo abituati e che mettono a repentaglio la sicurezza di persone e cose.

Tutti con gli occhi aperti, ok? Mi raccomando…

Riassuntino sullo scenario

5 aprile 2014

Ogni tanto è utile fare il punto sulla situazione di “scenario” in modo da avere un quadro fresco e aggiornato. Oggi, fortunatamente, è molto più facile di quando abbiamo cominciato, la consapevolezza cresce e cresce la disponibilità di dati abbastanza affidabili. La notizia del momento è ovviamente l’uscita del 5° rapporto IPCC sulla situazione climatica.

Diciamo subito che non presenta particolari sorprese, si conferma la criticità della situazione, l’urgenza di cominciare a fare qualcosa di serio (un commento qui, già tradotto in italiano dal solito Rupo),  l’incertezza sulle reali conseguenze della non azione che ha caratterizzato gli ultimi 30 anni.

Volendo andare con ordine e farsi un quadretto complessivo vi consiglio di vedere questo primo filmato in cui Luca Mercalli (e altri) ci fanno un breve sunto di cosa sia l’IPCC e dello scopo del rapporto.

A seguire, questo altro filmatino che entra nello specifico del rapporto e spiega in modo semplice come è costruito e quali informazioni contiene. Il mio personalissimo parere è che persista una certa difficoltà degli scienziati a restituire il senso di gravità e rischio contenuto negli scenari del rapporto, ma pazienza.

Oltre al rapporto IPCC ne sono usciti e continuano a uscirne molti altri, le analisi sono analoghe, a volte cambia un po’ il tono, potete dare un’occhiata a questo dell’AAAS grazie alla sintesi tradotta sempre su Effetto Risorse. Altri leggono i dati in modo decisamente più preoccupato, provate a leggere ad esempio questa traduzione di un post di James Wight su Skeptical Science per farvi un’idea.

La mia sintesi finale è semplice: la situazione è terribilmente grave, la reazione è ancora assolutamente non proporzionata (anche perché là dove rimangono incertezze si annidano anche maggiori rischi). Allo stesso tempo, la sensibilità e la disponibilità di informazioni è molto cresciuta e questo è estremamente positivo. Si amplifica però l’effetto shock che si ha quando si trasferiscono queste informazioni alle persone, indipendentemente dal loro ruolo nella società, che siano politici, imprenditori, insegnanti, semplici cittadini, il colpo psicologico diventa più forte mano a mano che il tempo passa.

Riorganizzare il proprio pensiero attorno a una visione del mondo completamente diversa da quella a cui si è abituati diventa sempre più doloroso perché il gap da colmare è sempre più grande. È qui che serve una grande attenzione alla Transizione interiore, alla costruzione di spazi in cui elaborare il dolore, la parte emozionale, per poi costruire scenari alternativi positivi. Questo aspetto continua a sfuggire ai più, e questo è un problema.

Fuori dal mondo della Transizione tutto ciò viene gestito in due modi: minimizzando (questa strada prende varie forme) o estremizzando (e anche qui ci sono vari modi per estremizzare). Per la mia esperienza fin qui e per quanto osservo, questi due approcci non portano lontano. Certo non è detto che l’approccio transizionista offra una reale soluzione, ma al momento continuo a non vedere nulla che sembri più efficace, ne parlerò meglio nel prossimo post in cui tenterò di fare il punto sulla Transizione in Italia e nel mondo.

Sophy Banks: Cambiamento climatico – se fossimo razionali, l’avremmo già risolto

24 marzo 2014

 

Da “Transition Culture”. Traduzione di MR

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 Il dibattito sul clima è in stallo? Il meteo estremo nel Regno Unito significa che ne stiamo parlando di più o di meno? Quand’è il momento buono per cercare di fare i collegamenti fra cambiamento climatico e alluvioni? E c’è qualcosa che la Transizione Interiore possa offrire alle domande su come e quando avere queste conversazioni?Ieri il gruppo per la Transizione Interiore di Totnes ha condotto un evento pubblico chiamato “

Cambiamento degli agenti atmosferici – un’occasione per parlare del tempo”. Abbiamo pianificato l’evento in gennaio, proprio quando le tempeste che hanno spazzato via la linea ferroviaria dalla costa stavano cominciando a soffiare e le piogge sferzanti stava cominciando a formare il grande mare che si trova ancora sulle Pianure di Somerset [Questa foto (sotto a destra) è stata scattata dal treno e mostra che le Pianure sembrano più che altro un mare]. Mentre le alluvioni e la distruzione peggioravano, molta gente con cui ho parlato sembrava veramente entusiasta per l’evento – ed ho somerset%20lake-300x225cominciato a preoccuparmi dei numeri – cosa fare se vengono 40 persone? Abbiamo dato delle linee guida per tenere una conversazione ai gruppi locali di Strade in Transizione, immaginando che potesse essere una conversazione che gli altri avrebbero voluto fare. (more…)

Rob e il “dibattito” sul clima

5 marzo 2014

Salve a tutt*,
un insolitamente battagliero Rob Hopkins discute con i dirigenti della BBC il concetto di “dibattito” sul cambiamento climatico. Rob scrive una lettera alla BBC dopo che questa ha ospitato in una sua trasmissione l’opinione sul clima di una persona che non ha nessuna competenza sul tema e che sembra, invece, avere interessi di altro tipo. La BBC risponde, ma Rob non è affatto convinto e replica di nuovo. Un esempio classico di come il dibattito sul clima in realtà non esiste, ma viene alimentato da posizioni che non hanno alcuna base scientifica. Ma lascio la parola a Rob che si esprime molto meglio di me.

Buona lettura.

Lettera aperta di Rob Hopkins alla BBC sull’apparizione televisiva di Lord Lawson a “Today Programme”

Da “Transition Network”. Traduzione di MR


A Jamie Angus, editore, di Today Programme.  13 febbraio 2014

Caro Jamie,

scrivo per protestare con la massima fermezza riguardo al vostro pezzo del programma di questa mattina sul cambiamento climatico e l’attuale alluvione che aveva come ospiti Sir Brian Hoskins e Lord Nigel Lawson. Vi scrivo sia per mio conto che per conto del Transition Network, un’organizzazione di beneficenza che sostiene migliaia di comunità nel mondo che intraprendono azioni pratiche positive e locali in risposta alla crisi climatica e per le quali la distrazione presentata da tali articoli è profondamente inutile. La maggioranza schiacciante della scienza peer-reviewed sul clima accetta che l’attività umana riscalda il clima. L’IPCC ha revisionato tutta la scienza pubblicata sul cambiamento climatico ed ha concluso:

Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile e, dagli anni 50, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti in millenni. L’atmosfera e l’oceano si sono riscaldati, le quantità di neve e ghiaccio sono diminuite, i livelli del mare sono saliti e le concentrazioni di gas serra sono aumentate. Ognuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo sulla superficie terrestre di qualsiasi altro decenno precedente dal 1850.

Eppure, Lord Lawson ha ripetutamente dichiarato le sue credenze secondo cui il cambiamento climatico è “una credenza senza nessuna sostanza scientifica seria” e oggi ha sostenuto che non c’è collegamento con il meteo estremo e l’alluvione dei giorni scorso. Tuttavia, un rapporto del 2012 pubblicato da DEFRA ha identificato le alluvioni come la più grande minaccia al Regno Unito posta dal Cambiamento climatico, con fino a 3,6 milioni di persone a rischio per la metà del secolo. Ogni grado Celsius di riscaldamento porta alla capacità dell’atmosfera di contenere il 7% in più di umidità rispetto a prima (come mostra questo saggio dalla rivista Climate Research) ed abbiamo già fatto aumentare la temperatura di 0,8°C rispetto ai livelli preindustriali. La signora Julia Slingo, presentando un rapporto del Met Office sulla recente alluvione, ha detto sabato al programma World at One:

Tutte le prove suggeriscono che c’è un collegamento col cambiamento climatico. Non c’è prova che contrasti con la premessa di base che un mondo più caldo porterà a precipitazioni piovose più intense su base giornaliera o anche oraria”.

Le mie obiezioni specifiche sono le seguenti: (more…)

Occhio al meteo

29 gennaio 2014

Il nostro amico Luca Lombroso mi dice che la perturbazione in arrivo in queste ore va tenuta in seria considerazione, neve in quota e acqua che si somma all’acqua e alle situazioni critiche di allagamenti già in corso. Quindi state molto attenti nel modenese e in tutte le aree vicine a fiumi e torrenti in Emilia. Anche Liguria, Toscana e Triveneto potrebbero essere colpite in modo sensibile.

Prestate attenzione ai bollettini e alle indicazioni delle autorità e della protezione civile se abitate o lavorate in aree sensibili. Ricordate che gli allagamenti possono avvenire anche in modo fulmineo e che è meglio una precauzione in più (magari inutile) che una in meno. Con queste condizioni diventano più probabili anche frane e smottamenti.

Siate prudenti.


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