Non poteva esistere luogo più adatto di un Laboratorio Sociale per parlare tra la gente di transizione verso un mondo senza petrolio. Di nuovo a Roma, al Laboratorio Sociale 100 celle, il Transition Tour per seminare gruppi locali di transizione. L’incontro si è svolto domenica mattina in contemporanea con il bio-mercato domenicale. Durante l’incontro abbiamo iniziato a programmare corsi di approfondimento sulle Transition Town, il famoso Transition Training tenuto dai facilitatori di Transition Italia, un corso di Permacultura Urbana e uno di Decrescita energetica.
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Ritorna la Transizione a Roma
14 marzo 2016Transition Fest 2015, sulla strada del ritorno (per i Castelli Romani e altrove)!
5 ottobre 2015Difficile andare via da PantaRei domenica pomeriggio,
mi sembrava che mancava ancora qualcosa, ma qualunque cosa fosse ci sarà la terza Transition Fest!!!!
Con l’idea di rimanere in contatto e fare un promemoria di alcune cose non pienamente compiute ma da fare sicuramente vi invio questa email dai Castelli Romani.
Intanto alcuni appuntamenti in transizione nati e cresciuti durante le TFfest.
Resoconto dell’audizione in Senato sulla Permacultura
4 ottobre 2014AUDIZIONE INFORMALE dei RAPPRESENTANTI DEL SETTORE DELLA PERMACULTURA IN ITALIA
Audizione presieduta da Leana PIGNEDOLI, dalle ore 14.00 alle 14.50
Primo ad intervenire è stato il Presidente dell’Accademia Italiana di Permacultura dott. Massimo Candela che ha fatto una breve presentazione del concetto di permacultura, in particolare ha evidenziato il fatto che la permacultura non è in effetti solo un metodo agricolo ma si fonda su determinati principi etici e pratici.
Ha presentato la storia e le attività dell’Accademia, comprese le relazioni con organizzazioni internazionali e gli aspetti riguardanti la formazione composta attualmente dal corso base di 72 ore, standard riconosciuto anche a livello internazionale e alle fasi successive di formazione pratica intervallata da seminari di approfondimento. Ha enumerato il numero di diplomati e di partecipanti ai corsi di formazione. Accenna il legame tra sovranità alimentare e permacultura e la microeconomia che ha bisogni di una semplificazione amministrativa. Fa notare che la permacultura è un modo nuovo di utilizzare conoscenze già acquisite in diversi campi tecnici e scientifici quali la biologia, l’ecologia, l’ingegneria, ….
Il secondo intervento è di Pietro Zucchetti fondatore e coordinatore dell’istituto Italiano Permacultura, anche lui parla della storia e della nascita del suo Istituto, dell’esperienza in Inghilterra e della permacultura come un sistema di Landscape design. Illustra un’esperienza di recupero dell’acqua piovana e di riciclo e della fitodepurazione. Illustra alcuni progetti italiani di permacultura, in particolare un progetto di un’azienda agricola di due ettari in Puglia e altri progetti di design effettuati in Italia. Illustra brevemente un gioco/laboratorio sul significato di permacultura che è realizzato durante i corsi di formazione dell’Istituto, tale esperienza non si è potuta effettuare per mancanza di tempo ma è stata consegnata ai Senatori una memoria scritta.
Il terzo intervento è di Roberto Salustri direttore scientifico dell’EcoIstituto RESEDA ed esponente della Permacultura Bioregionale. “La permacultura non è solo una pratica agricola ma una pratica per progettare un modo di vita completamente sostenibile dove, grazie ad un insieme di ecosistemi costruiti dall’uomo, si possa vivere di quello che gli ecosistemi producono. In questo percorso è importante ridisegnare e rivedere il nostro stile di vita, la riduzione dei consumi e la decrescita energetica in modo da adeguarsi ai limiti dei cicli naturali”. Parla di semplificazione della normativa per le piccole e micro aziende agricole, nonché per la vendita diretta delle autoproduzioni artigianali e alimentari. Per illustrare le linee guida dell’EcoIstituto illustra il progetto di Permacultura a Cuba, il parallelo del “Bloqueo” con il picco del petrolio, il crollo dell’agricoltura industriale cubana e la nascita degli orti urbani e delle esperienze di Permacultura a Cuba (cooperativa Roberto Amaral, 235 ettari), il ruolo della permacultura all’interno del movimento delle transition town, il concetto di resilienza e le esperienze di permacultura “difficile” nel deserto (orti familiari solari).
Decrescita Energetica – Gruppo di lavoro TT
23 settembre 2014Ciao a tutti,
durante la memorabile Transition Fest sono stati creati numerosi gruppi di lavoro. Uno dei più piccoli era quello della Decrescita Energetica e, come un piccolo seme, ha cominciato a germogliare. Ancora non ci siamo riuniti di nuovo, ma alcuni dei partecipanti al gruppo si sono mandati qualche email! hehehhe
L’idea del gruppo di lavoro della Decrescita Energetica all’interno delle Transition Town nasce per supportare le iniziative locali di decrescita energetica e per condividere informazioni e idee, oltre a tenerci aggiornati sulle attività “energetiche” dei gruppi locali di Transizione e su quello che succede anche in altri paesi.
Sicuramente possiamo organizzare un incontro nazionale di due o tre giorni in primavera dove incontrarci anche fisicamente. Durante l’anno possiamo organizzare laboratori pratici sull’autocostruzione di forni solari e impianti, sul risparmio energetico ma soprattutto scambiarci informazioni sulle attività che facciamo localmente. Inoltre possiamo incontrarci online con Skype o similari per fare riunioni a distanza.
La decrescita energetica è sicuramente importante per la transizione verso un mondo senza petrolio e dobbiamo approfondire il tema delle tecnologie quanto quello su gli strumenti sociali. Sicuramente l’energia è uno dei campi dove c’è più fermento, vedi le questioni biogas, eolico, fotovoltaico. A volte è difficile districarsi su quello che è realmente decrescita energetica e quello che invece prosegue su i canali tradizionali.
Quello che cerchiamo è un approccio per l’autosufficienza a livello comunitario, con stili di vita dai bassi consumi energetici e piani di adattamento per una società resiliente ai cambiamenti climatici e alle crisi. Un agire collettivo, che metta insieme le menti di una collettività per realizzare progetti sui consumi, soprattutto energetici.
Per il lavoro di questo gruppo abbiamo creato una mailing list/forum cui si può accedere chiedendo a Roberto (reseda@resedaweb.org). Per far parte di questo gruppo di lavoro è importante iscriversi al forum perchè essendo un gruppo di lavoro nazionale è bene che rimaniamo informati e discutere anche senza la possibilità di incontrarsi.
Inoltre abbiamo creato un blog per le news e le informazioni in cui si trovano articoli interessanti su questo argomento:
http://decrescitaenergetica.wordpress.com/
cui vi invito ad aderire per seguire e leggere gli articoli non appena escono, a questo blog possono partecipare tutti e chi vuole può anche scrivere qualche articolo.
Gas serra sempre in aumento e acidificazione degli oceani
11 settembre 2014Nonostante la crisi economica, che ha fatto diminuire i consumi energetici, i dati su i gas serra sono sempre più allarmanti. Innumerevoli sono ormai i danni dovuti direttamente o indirettamente ai cambiamenti climatici che incidono sull’agricoltura, la salute, la distruzione delle coste, gli eventi meteorologici ad alta energia. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite. E ‘voce autorevole del sistema delle Nazioni Unite sullo stato e il comportamento dell’atmosfera terrestre, la sua interazione con gli oceani, il clima che produce e la conseguente distribuzione delle risorse idriche. Nel suo ultimo bollettino (No. 10 | 9 September 2014) ci sono i dati che provano l’aumento dei gas serra in atmosfera.
“Sappiamo senza alcun dubbio che il nostro clima sta cambiando e che i fenomeni meteorologici stanno diventando sempre più estremi a causa di attività umane come l’uso di combustibili fossili. Abbiamo la conoscenza e gli strumenti per tentare di contenere l’aumento della temperatura all’interno dei 2 °C per dare al nostro pianeta una possibilità e dare ai nostri figli e nipoti un futuro. Professare ignoranza non può continuare a essere una scusa per non agire”, avverte il segretario generale Michel Jarraud.
Ma non è solo il cielo a preoccupare la WMO: i meteorologi puntano i riflettori su un altro effetto dell’aumento delle emissioni che rischia di innescare un effetto a catena, facendo aumentare ulteriormente la concentrazione di gas serra in atmosfera:l’acidificazione degli oceani. Oltre agli impatti sugli ecosistemi marini, il fatto che gli oceani diventino più acidi diminuisce la loro capacità di assorbire la CO2 in atmosfera e il tasso a cui l’acidità degli oceani sta aumentando, si rileva, non è mai stato tanto alto da 300 milioni di anni. (more…)
Autonomia energetica, autosufficienza alimentare e libertà di pensiero
5 settembre 2014Ciò che ha valore tecnico ha sempre anche un valore etico. Durante i primi corsi sul picco del petrolio e le fonti di energia rinnovabile, realizzati negli anni ’90 ricordavamo sempre una delle massime che ci ha insegnato Enrico Turrini (La Via del Sole): “prima di scegliere la fonte di energia da utilizzare devi decidere quale società vuoi in futuro”.
In questo senso è necessario sviluppare e sostenere strumenti collettivi che ci permettano di costruire sistemi energetici resilienti e locali, oltre che rinnovabili. In Italia lo sviluppo delle energie rinnovabili ha un discreto successo, ad esempio il solo fotovoltaico produrrà quest’anno in Italia circa 23 TWh di energia elettrica (quanto consumano circa 7 milioni di famiglie). Ma il valore che diamo a questa tecnologia non può essere solo di tipo tecnico. Un MW di impianto fotovoltaico realizzato sul terreno agricolo con fondi e procedure dubbie, vedere i casi di infiltrazione mafiosa in alcuni progetti, non può essere da noi paragonato a un MW realizzato sui tetti delle case dei cittadini italiani con fondi propri e leciti oppure ad un impianto realizzato su di un capannone con fondi di una cooperativa solare. Con mezzi diversi si raggiungono obiettivi diversi.
Per dare un senso pratico al nostro lavoro sulla decrescita energetica, iniziamo a conoscere alcune esperienze concrete. Questa volta lascio parlare un amico esperto di energie rinnovabili: Leonardo Berlen, responsabile della redazione e del coordinamento di QualEnergia.it.
Chi vuole far parte del gruppo “Decrescita Energetica” formatosi durante l’ultima, per ora unica, mitica “Transition Fest” può scriverci (reseda@resedaweb.org).
Verso un industria a emissioni zero
20 agosto 2014Uno dei settori dove, al grande pubblico, appare difficile l’utilizzo delle energie rinnovabili (FER) è quello dell’industria. Il grande consumo energetico e la densità di utilizzo dell’energia sono sempre stati visti come limiti all’impiego concreto dell’energia solare e delle altre risorse rinnovabili.
E’ invece proprio in questo settore che le applicazioni delle FER sono più convenienti e in rapido sviluppo. Pochi anni fa il Task 33 della International Energy Agency (Solar Heating and Cooling Programme) esplorava l’utilizzo dell’energia solare per la produzione di calore nei processi ed utilizzi industriali trovando decine di casi di utilizzo. Tale lavoro continua con il Task 49 (Solar Heat Integration in Industrial Processes ) con l’obiettivo dell’integrazione del calore prodotto da impianti termici solari nei processi industriali.
Uno dei primi esempi documentati e interessanti per l’utilizzo integrato di varie FER per l’alimentazione di un complesso industriale è stata la fabbrica di collettori solari tedesca SOLVIS. Sorge in una zona industriale al nord di Braunschweig a breve distanza dal canale fluviale che collega i fiumi Reno, Weser ed Elba. L’edificio è entrato in esercizio nell’estate del 2002. Un elemento immediatamente visibile dell’architettura è la tensostruttura metallica del tetto che copre il capannone e che ospita i grandi impianti solari, collettori e moduli fotovoltaici. Obiettivo principale è stato quello di realizzare un edificio a basso consumo energetico il cui fabbisogno energetico residuo possa essere coperto esclusivamente con energie rinnovabili. Il fabbisogno termico calcolato è di 22 kWh/m2 anno e corrisponde quindi a quello di un edificio a basso consumo energetico.
Earth Overshoot Day: in 8 mesi l’umanità ha esaurito il budget della Terra di un anno.
19 agosto 2014Il 20 Agosto è l’ Earth Overshoot Day, il giorno che segna il momento in cui l’umanità ha esaurito le risorse rinnovabili disponibili per l’anno. E’ uno degli indicatori che stiamo vivendo oltre il limite delle risorse planetarie. Dopo questa data inizieremo ad intaccare i cicli vitali del pianeta prelevando risorse in modo non rinnovabile e accumulando anidride carbonica in atmosfera.
Proprio come le banche tracciano le uscite e le entrate, il Global Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. E i dati fanno riflettere. Il Global Footprint Network stima che in circa 8 mesi consumiamo più risorse rinnovabili e capacità di accumulo della CO2 di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno.
Esperienze di cambiamento a confronto. 29 aprile nei Castelli Romani (Ariccia in Transizione)
28 aprile 2014L’Italia e l’Islanda non hanno, a prima vista, molto in comune. Ma uno sguardo più attento rivela che sotto superfici così diverse vivono e fremono esperienze simili e complementari di cambiamento sociale, economico e politico. Ce le raccontano, martedì 29 aprile, Daniel Tarozzi e Andrea Degl’Innocenti, autori rispettivamente di “Io faccio così. Viaggio in camper alla scoperta dell’Italia che cambia” e “Islanda chiama Italia. Storia di un paese che è uscito dalla crisi rifiutando il debito”.
“Io faccio così” (Chiare Lettere, 2013), di Daniel Tarozzi, è una raccolta delle incredibili esperienze di cambiamento incontrate nel suo viaggio in camper di 7 mesi per tutta la penisola. Una voce fuori dal coro che mostra come, nonostante la crisi, ci sia un’Italia che reagisce, che non molla, che va avanti e crede nel futuro.
“Islanda chiama Italia” (Ludica e Arianna Editrice, 2013), di Andrea Degl’Innocenti, racconta invece la cosiddetta “rivoluzione silenziosa” islandese: un grosso movimento dal basso sorto in seno alla crisi che ha portato al rifiuto di socializzare un debito privato delle banche e alla cacciata della classe dirigente del paese.
L’evento unisce due racconti concreti di cambiamento, speranza, e successo. Le storie di un’Italia in fermento che silenziosamente, a dispetto della crisi (o forse partendo proprio da essa), riesce a cambiare e a tirar fuori le proprie caratteristiche migliori si mescolano ai racconti provenienti da un paese lontano come l’Islanda. Ne emergono punti di contatto imprevedibili, suggestioni e similitudini inattese.
L’incontro sarà un’occasione per presentare anche “Italia che cambia”, un nuovo progetto di editoria multimediale che i due autori portano avanti assieme ad un gruppo di professionisti del settore, con l’intento di raccontare e mettere in rete i protagonisti del cambiamento.
Durante l’incontro si potranno conoscere alcune realtà locali di transizione e di cambiamento che sono citate nel libro “Io faccio così”, come l’esperienza di Ariccia in Transizione, Cantiere Ecologia e della PermaApicoltura.
L’iniziativa, proposta da Italia che Cambia, Cantiere Ecologia e TribùLab, si apre alle ore 20 con aperitivo bio vegetariano presso la Casa delle Associazioni di Ariccia – Via Strada Nuova, 1.
Ingresso con contributo libero.
La rete di resilienza alimentare, un esperimento ai Castelli Romani
9 aprile 2014
Vogliamo creare una Rete naturale di resilienza ai Castelli Romani: una rete di aree verdi utilizzate per coltivare, creare corridoi ecologici, recuperare aree naturali, sostenere la rete idrogeologica, ricreare habitat autoctoni,… un sistema di sostegno a tali attività con esperti locali e occasioni di formazione e di trasferimento di competenze.
I principi etici che seguiamo nella nostra attività sono in comune con la Permacultura, il movimento delle transition town e più in generale dei movimenti per la difesa di un futuro ecosolidale.
Possiamo semplificarli dicendo che vogliamo:
– Prenderci cura della terra;
– Avere cura delle persone;
– Condividere le risorse.
In questi anni abbiamo fatto molte cose, in questo video ne vediamo alcune legate alla difesa della Terra e del nostro territorio. Abbiamo iniziato con un orto botanico gestito con l’aiuto di una cooperativa sociale, la Spazio Lavoro di Albano laziale, e questo ha dato l’avvio ad una serie di attività come il compostaggio domestico, la creazione di una nuova cooperativa, la RESEDA, la prima coop. ecosociale d’Italia che ha iniziato a lavorare sulle fonti di energia rinnovabile e ha sviluppato una serie di percorsi di educazione ambientale molto innovativi. L’attività di volontariato andava avanti con azioni il più delle volte “nascoste” come quella della microforestazione grazie alla quale abbiamo difeso il suolo e ricostruito habitat distrutti dal fuoco e dal degrado portato dall’uomo. L’esperienza e la voglia di aiutare altre popolazioni ci ha portato anche nel deserto del sahara in aiuto al popolo Saharawi, in malawi e in Sierra Leone, inoltre abbiamo creato una collaborazione con associazioni e università cubane con cui stiamo portando avanti uno degli esperimenti di Permacultura più grandi al mondo. E andiamo avanti ….