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Luca giorno 1 a #COP21

8 dicembre 2015

Giorno uno a #COP21

Luca LOMBROSO da Parigi il 7 dicembre 2015

 

Buongiorno a tutt*

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Condivido qui le impressioni del primo giorno partecipazione a questa avvincente e cruciale COP21.
 Nei limiti del possibile vi aggiornerò anche nei prossimi giorni, seguite il post in http://www.lombroso.org per la mia “rassegna” di post e interviste.
Come sempre entrare in una COP é “entrare nel mondo”, a contatto con 195 paesi; stavolta qua a Parigi è veramente una COP enorme, organizzatissima ma anche inevitabilmente dispersiva, si cammina tanto fra le varie aree (e che ancora non sono andato a Climate generation) fondamentali scarpe comode, ma delicate, anche per non pestare troppo il nostro pianeta già maltrattato.
Appena entrati a questi grandi vertici sul clima, quel che viene da chiedersi é: ma chi sono tutte queste persone ? Che fanno e perché sono qui? sono veramente tutti venuti salvare il pianeta? 
Si ci sono attivisti del clima e ambientalisti di varie associazioni,popoli indigeni, i giovani, organizzazioni scientifiche, ecc, ma sono veramente tante le ONG accreditate fra gli “obsèrver”, oltre 1100 ONG secondo l’elenco dei partecipanti dell’UNFCCC, incredibile che ci si frammenti in 1106 associazioni se l’obiettivo, contenere il global warming entro i famigerati 2 gradi, è comune! 
A queste si aggiungono le delegazioni governative e ministeriali dei 195 Stati più Unione Europea e due Stati osservatori (Santa Sede e Palestina), e i giornalisti, per un totale di 36276 persone accreditate.
Palesa dunque agli occhi il famigerato effetto valigetta: quanti di questi sono qui veramente per salvare il mondo? E quanti semplicemente perché è il loro lavoro, per promuovere il loro prodotto come “salva mondo”, la loro causa o interesse personale o corporativa, ecc? 
Manca a mio avviso personale la famigerata vision sistemica transizionista, e so già che il tema picco del petrolio é completamente assente dai negoziati. Due buoni motivi però per cercare di portarli, anche dentro il “recinto” della conferenza ONU.
Prendiamo per buono che, sia pure con sfaccettature non sempre transizionista, il termine resilienza è ormai presente in molti side event,conferenze e altro e anche in interventi ad alto livello.
Ma veniamo alla prima giornata, si inizia al solito con le pratiche burocratiche,dopo i controlli di sicurezza, gli stessi aeroportuali, giustamente attenti e approfonditi, tutto fila liscio, ma ho sempre a mente la disorganizzazione e le code di Copenaghen. 
Per prima cosa inizio con una presa di confidenza degli spazi, logistica, sale side event, che hanno profumati croissant e ricchi buffet, attenti però all’ambiente, prevalgono ncibo bio il più possibile locale, anche vegetariano e vegano. 
L’esposizione è veramente ricca di stand e cose interessanti, ma ci dedicherò poi tempo e raccolta di materiale con calma. 
Poi è la volta del primo side event, segnalatomi da FOCSIV, un side organizzato da Caritas internazionale “Deal with it! People, Rights, Justice”, l’accordo con noi, gente, diritti, giustizia. Relatori Rt. Hon Nicola Sturgeon MSP, First Minister of Scotland, Julianne Hickey, Caritas Aotearoa New Zealand, Ivo Poletto, REPAM (Pan-Amazonian Ecclesial Network), Asad Rehman, Friends of the Earth International, moderatore Nick Clark, Senior Environment Correspondent, Al Jazeera
Si parlato di come l’accordo, che dovrà essere forte e politicamente vincolante, debba tenere conto dei diritti umani, il che, incredibile, pare che non sia cosa scontata.
Julianne Hickey parla degli impatti in Oceania, in particolare cicloni tropicali e aumento del livello del mare, per queste zone i cambiamenti climatici non sono una questione economica ma di sopravvivenza!ecco perché gli stati insulari chiedono di riconoscere come target di massimo riscaldamento planetario non 2ºC bensì 1.5ºC.
Particolarmente appassionato l’intervento di Ivo Poletto, REPAM (Pan-Amazonian Ecclesial Network) che parla di bioma dell’Amazonia e cambiamenti climatici, e ricorda la grave siccità in Brasile e a San Paulo. Molto critici i suoi interventi sulla falsa soluzione di mitigazione dei biocarburanti e le grandi dighe idroelettriche spacciate come energia pulita. Racconta come una sola diga inonderà 729 km2 con una parete alta come un edificio di 18 piani,affetterà la vita di oltre 20000 indigeni minacciando il loro stile di vita tradizionale il governo procede senza coinvolgerli e senza consultarli.
L’accordo, dice, dovrà avere un quadro internazionale che garantisca la biodiversità e la vita dei popoli indigeni in Brasile e i fondi di finanza climatica devono appoggiare e garantire i popoli indigeni recuperando foreste e garantendo il bioma dell’Amazonia, senza false soluzioni come biocarburanti e grandi dighe.
Nicola Sturgeon MSP, First Minister of Scotland si esprime per un accordo forte e politicamente vincolante e dice che la Scozia ha istituito un fondo per la giustizia climatica. 
Tutte cose, mio commento, sacrosante e che dovrebbero essere scontate, sostanzialmente le stesse che si dicevano a Copenaghen nel 2009, speriamo dunque sia la volta buona!
Ma se è la volta buona ce lo dovrebbe dire il “GAP report”, side event che presenta lo studio dell’UNEP agenzia ambiente delle nazioni unite che valuta le emissioni passate e future in relazione al target di contenere il global warming entro i due gradi al 2100 e rispetto all’era preindustriale. Il report di quest’anno, la novità, tiene conto degli INDC, gli intenti o meglio promesse, dato che sono volontari, di riduzione delle emissioni presentate da oltre 140 nazioni pari al quasi il 90% delle emissioni.
Emerge così che 12 GtCO2 al 2030 (robetta insomma, 12 miliardi di tonnellate di anidride carbonica!) al percorso per la decarbonizzazione che peraltro ci darebbe solo il 60% di probabilità di evitare i famigerati due gradi. Si accenna anche agli 1.5ºC, perché per molti stati i 2ºC non sono sufficienti a evitare impatti devastanti!
I relatori, fra cui il segretario UNEP Achim Steiner, appaiono però ottimisti per il fatto che qui per la prima volta si vedono impegni da tutti, ma qui la stanchezza e il mio inglese arrugginito dall’uso del francese, dello spagnolo (e dal dialetto modenese) prende il sopravvento insieme alla fame, mitigata dal buffet ecosostenibile, quasi transizionista con le stoviglie di porcellana e acciaio lavabili.
Dopo una pausa caffè e qualche chiacchiera vado a vedere la sala della plenaria, dove si svolge la sessione alto livello in cui parlano i ministri. il ministro dell’ambiente italiano Galletti, che era sul mio stesso volo, parlerà martedì mattina, fra i primi, verso le 10-10:39 direi.
La sala plenaria Seinne, la principale, é veramente enorme, 2000 posti, e bella,entro mentre parla Excellency Mr. Yeshey Dorji, Minister of Agriculture and Forests and Vice Chair of National Environment Commission of Bhutan
Il piccolo stato tibetano è l’unico che ha presentato un INDC giudicato “adeguato” da Carbon Tracker per il target dei due gradi, il Ministro dell’agricoltura del Bhutan dice che hanno adottato come parametro di sviluppo la felicità interna anziché il PIL e che si esprimono per un accordo forte e politicamente vincolante 
Alle 16:45 passo al side event Driving climate action through the Compact of States and Regions and the Under2MoU. Organizzato da Climate groupe, a cui a cui aderisce anche la Fondazione Lombardia per l’ambiente che gentilmente mi ospita in delegazione in collaborazione con l’osservatorio geofisico del Dief UNIMORE.
UNDER2MOU, a cui hanno aderito Lombardia ed Emilia Romagna, è un accordo che coinvolge molte regioni che si impegnano, volontariamente, alla decarbonizzazione è cruciale per l’obiettivo due gradi. Rientra quindi nella c.d. “Agenda delle soluzioni”, le azioni sub nazionali a cui molto si fa affidamento per colmare il famigerato GAP nelle emissioni.
Intervengono vari premier e governatori di grandi regioni industrializzate, fra cui stato di Washington, Catalonia, paesi Baschi e Jabisco (Messico). anche qui parla Nicole Sturgeon, primo ministro Scozia, che ribadisce che è per un accordo forte e vincolante. 
 Edward Senzo Mchuno, premier Kwazulu Natal (Sudafrica) ricorda però che bisogna ancora dare elettricità a 300 milioni africani e va fatto con energia pulita,ma per far questo servono aiuti economici e tecnologia.
Per chiudere la serata, incontro nel suo hotel l’amico meteorologo cubano JOSE Rubiera, una chiacchierata del più e del meno, poi breve passeggiata digestiva e rientro in hotel a riposare in vista di domani che si preannuncia nuovamente una giornata full, impegnativa e interessante.
Ah i negoziati? Quel che conta si svolge a porte chiuse, difficile fare previsioni, ma già ci si aspetta che proseguano oltre i tempi regolamentari, oltre venerdì e fino a sabato o addirittura domenica.
Luca Lombroso 
Osservatorio geofisico Dief UNIMORE
Obsèrver in delegazione FLA Fondazione Lombardia per l’ambiente
Ps: Le opinioni qui espresse sono, naturalmente, a titolo personale; scusate eventuali refusi dovuti alla tastiera tablet e alla stanchezza!

attenti ai temporali

17 aprile 2015

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dopo diversi giorni di temperature notevolmente sopra la media a causa della precoce ed intensa espansione dell’anticiclone africano, ora l’alta pressione sposta il suo massimo sul centro-nord Europa aprendo la strada a perturbazioni più fredde. Un primo impulso perturbato, associato a una “goccia di aria fredda in quota” sta portando nubi e i primi rovesci già oggi, venerdì, mentre il fronte freddo vero e proprio irromperà nel pomeriggio di sabato. La perturbazione sarà veloce, ma piuttosto dinamica e attiva, al suo transito in particolare produrrà, nel pomeriggio-sera di sabato, temporali e rinforzo del vento, e repentino calo delle temperature. In linea di massima non sembra una delle situazioni più sfavorevoli per il nostro territorio, ma nei temporali possono essere sempre presenti fenomeni intensi con forti raffiche di vento o grandine ed inoltre il territorio è molto fragile, non dimentichiamo lo stato di molti alberi ancora danneggiati dalla nevicata di febbraio.

Dunque, fra le consuete precauzioni, considerare il pericolo che si può correre, all’arrivo del fronte di sabato pomeriggio, nei parchi, nei percorsi natura o anche semplicemente in giardino. Da evitare assolutamente l’alta montagna, e il mare aperto.

Rifacendosi alla scala sperimentale della transizione, la situazione è da livello 1 debole, parzialmente e localmente con episodi da 2 moderato. Interessante, per i temporali, citare la scala del SPC NOAA: (http://www.spc.noaa.gov/misc/about.html#Severe) nella situazione prevista per l’Emilia Romagna sabato saremmo nella classe 1 marginale “isolati temporali forti possibili”

Consigliamo infine di ripassarsi le regole di comportamento in caso di temporali, in particolare queste della protezione civile

Ci risiamo con attenti alle piogge

24 marzo 2015

Ormai questa è la “nuova normalità”; sembrerà eccessivo che a ogni perturbazione escano allerta di protezione civile, ma il mix fra cambiamenti climatici e dissesto del territorio comporta proprio questo. Le nostre case, edifici pubblici e privati, commerciale  industriali nonché le infrastrutture non sono dimensionate per sopportare piogge torrenziali ad ogni perturbazione.

Così ci risiamo, una nuova depressione di origine afro-mediterranea in risalita verso nord, unitamente al passaggio di un fronte freddo atteso per giovedì, determineranno l’ennesimo episodio perturbato di questo periodo con piogge insistenti e prolungate su molte regioni Italiane, in particolare come vedete dalla mappa delle piogge previste mercoledì sarà una giornata di maltempo diffuso su praticamente tutta la penisola.

Piogge previste mercoledì 25 marzo 2015

Focalizzando l’attenzione sull’Emilia Romagna, dove è in vigore un allerta di protezione civile, sono attese piogge generalmente deboli o moderate ma con presenza di rovesci intermittenti; l’ultimo aggiornamento modellistica poi accentua  la possibilità di zone, a ridosso e lungo l’Appennino, con quantitativi anche consistenti di precipitazioni.

Giovedì potrebbero fare la loro comparsa i primi temporali primaverili, specie nelle ore pomeridiane, su tutti i rilievi e pianure limitrofe. Ciò determinerà una nuova fase con alta probabilità di disagi e dissesti vari anche a causa delle abbondanti piogge occorse tra febbraio e la prima parte di marzo che hanno reso saturi i terreni. La neve sarà confinata a quote intorno a 1700-1800 metri e tale aspetto potrà determinare nuove ripercussioni anche sui fiumi e torrenti minori, con probabili piene primaverili.

Venti orientali da moderati a forti su costa nella giornata di mercoledì, con mare molto mosso od agitato; non si escludono mareggiate su costa romagnola e ferrarese.

Un progressivo miglioramento è atteso dalla serata di giovedì mentre dal fine settimana potrebbe esplodere un primo assaggio di tepore primaverile.

Dunque, al solito, attenzione all’ambiente circostante ed in particolare evitare qualsiasi attività in prossimità dei corsi d’acqua compresi quelli minori, con particolare attenzione nelle zone notoriamente a rischio e lungo strade vicine a costoni rocciosi. In auto attenzione a probabili allagamenti ma anche ai più piccoli ristagni di acqua (pozzanghere) nelle corsie laterali moderando la velocità, specie in caso di fondo stradale dissestato. Attenzione  a strade di campagna o vicine a canali di scolo. Assolutamente sconsigliato uscire in mare o avventurarsi in alta montagna mercoledì 25.

Come sempre in caso di piene dei fiumi, non sostare sui ponti e rispettare le eventuali indicazioni delle autorità. Attenzione anche all’attività elettrica dei possibili primi temporali.

Sembrano cose banali e ovvie, ma ricordiamoci che la nostra società è abituata ad ambienti con climi artificiali e in linea di massima sicuri dagli agenti atmosferici, dunque mai sottovalutare queste condizioni.

A cura di Luca Lombroso e Pierluigi Randi

Attenti alle piogge prolungate e all’eclisse

15 marzo 2015

Le precipitazioni previste nella giornata di lunedì, che sarà la più perturbata, ma pioverà, in Emilia Romagna, anche oggi (domenica) e martedì

Ci risiamo: ancora una volta attenti alle piogge in Emilia Romagna (e non solo). Sta infatti per iniziare un episodio di tempo perturbato tardo autunnale con 2-3 giorni di piogge battenti e nel complesso dell’episodio anche piuttosto consistenti.

Più in dettaglio, ciò a causa della formazione di una depressione mediterranea quasi stazionaria determinerà un episodio perturbato con piogge persistente e prolungate, in prevalenza deboli o moderate ma nell’arco dei 2-3 giorni di durata dell’evento potranno così risultare consistenti, causando al solito conseguenze e disagi nel quadro di quella che è ormai una “nuova normalità” dovuta da un lato alla componente meteoclimatica dall’altra al dissesto del territorio. La neve resterà relegata a quote di media-alta montagna e questo potrà aver dunque ripercussioni anche sui fiumi, portando piene primaverili degli affluenti di destra del Po e di alcuni torrenti, oltre ad allagamenti localizzati, piene dei torrenti minori, e al movimento delle varie frane.  

Invitiamo dunque a ripassare i vari prontuari di come comportarsi di fronte agli allerta di protezione civile (è attivo infatti un avviso di attenzione piogge, temporali e frane in Emilia Romagna).

Il lento ritorno al tempo stabile è atteso da mercoledì, giusto per dare buone possibilità di ammirare l’eclisse parziale di sole attesa per venerdì 20 marzo, nel nord Italia l’oscuramento del disco solare da parte della luna sarà di circa il 71%, nel centro Italia del 62% e al sud del 51%. Ricordatevi di non puntare direttamente il sole e usare adeguate protezioni (non bastano occhiali da sole, ma servono forti filtri come i vetri appositi da saldatore). Maggiori dettagli a questa pagina.

A quando un eclisse totale di sole in Italia? A parte una che ci sfiora, il 2 agosto 2027 ore 10:07 al largo di Lampedusa, per una totale dovremo attendere al 3 settembre 2081 nel solo estremo nord est dell’Italia. A Roma addirittura al 6 luglio 2187 ore 7:37 ma per quel tempo, ci scommetto, il peak oil sarà già cosa del passato e il pianeta completamente diverso da oggi a causa dei cambiamenti climatici.

Attenti alla burrasca

4 marzo 2015

Marzo pazzerello colpisce ancora: dopo i primi timidi tepori primaverili, un fronte freddo primaverile sta irrompendo in pianura padana. Circolano, al solito, #meteobufale e notizie imprecise per non dire allarmistiche, non torna l’inverno di prepotenza ma sarà comunque una veloce “sfuriata” e la situazione non va affatto sottovalutata, anche alla luce dell’allerta regionale in vigore in Emilia Romagna.

L’azione della perturbazione sarà veloce, ma intensa e dinamica, portando, per l’Emilia Romagna, un vero e proprio campionario meteo completo. Fra mercoledì 4 pomeriggio e giovedì 5 mattina avremo infatti una fitta nevicata in collina  e montagna, piogge moderate in pianura emiliana e più abbondanti ed associate ai primi temporali della stagione in Romagna dove insisteranno anche giovedì, specie al mattino e sul settore appenninico. Inoltre la perturbazione sarà accompagnata e soprattutto seguita da vento forte e impetuoso, con, giovedì, una tempesta di föhn in Emilia e di bora in Romagna con una nuova mareggiata sulla costa. La situazione andrà migliorando da venerdì, seguirà un week end di bel tempo con aria frizzante ma sole primaverile.

le raffiche di vento previste giovedì pomeriggio al centro nord. Attenzione oltre che in Emilia Romagna anche al nordovest per il föhn e nelle regioni centrali per la tramontana. condizioni proibitive in montagna.

Qualche debole gelata o brinata, di notte e fino alle prime luci dell’alba, sarà possibile tra giovedì/venerdì e soprattutto tra venerdì/sabato su tutte le vallate appenniniche e sulle zone di pianura di Emilia e Romagna centro-occidentale, ma con temperature che non dovrebbero scendere a livelli pericolosi per le coltivazioni.

Dunque massima attenzione alle possibili conseguenze su un territorio fragile e pieno di dissesti e problemi. Le conseguenze vanno dalle banali ma insidiose grandi pozzanghere sulle strade a locali allagamenti, ma l’attenzione maggiore è per il vento che, soffiando molto forte, potrà causare disagi e qualche danno. In particolare, è saggio evitare durante l’evento parchi e boschi, in quanto con la vegetazione danneggiata dalla grande nevicata il rischio di caduta di rami o sradicamento alberi è elevato. Attenzione anche ai giardini domestici e pubblici e ai viali alberati. La prudenza non è mai troppa, ripassiamo dunque i consigli della Protezione civile riguardo a vento e mareggiate, ma del resto ce lo insegna la saggezza delle tribù indigene, con la, come la definisce ne “Il mondo fino a ieri”” Jared Diamond, “paranoia costruttiva”.

Luca Lombroso, Pierluigi Randi

Attenti alle piogge battenti

20 febbraio 2015

Ci risiamo, dopo la neve in Emilia e le mareggiate e alluvioni costiere in Romagna, un’altra perturbazione intensa si avvicina nel fine settimana.

Riporto il dettaglio post dell’amico meteologo Pierluigi Randi:

“Ultima giornata soleggiata, per cui chi può ne approfitti. Da domani si cambia spartito e la saccatura nordatlantica in quota che ci verrà a visitare complicherà quasi certamente in una classica depressione nei bassi strati in evoluzione da Sardegna a Tirreno meridionale (secondo il Deutscher Wetterdienst, ma fidiamoci) che, specialmente domenica, porterà nuove piogge.
Occhio anzi a quel fronte caldo che, messo così (previsione DWD), rappresenta un modello di circolazione piuttosto sfavorevole per la nostra regione: piogge insistenti, prima fase sciroccale (sabato) in rotazione a NE (domenica) con rinforzi su settore orientale e costa, e ciò per il litorale non è proprio il massimo della vita (bora dopo scirocco e tempo piovoso).
Non ci sarebbe nulla di particolarmente importante (a parte il week-end con ombrello a portata di mano) se non fosse che:
1) Pioverà sul bagnato; ancora non abbiamo smaltito l’overdose di acqua del 4-6 febbraio, ed a tal proposito leggasi questo bollettino http://www.arpa.emr.it/…/se…/Bollagrosett_2015_02_16_07.pdf… alla voce percentile acqua disponibile), per cui non saranno necessari tantissimi millimetri di pioggia per farci ricalzare lo stivale.
2) Freezing level e di conseguenza quota neve più elevati rispetto al giro precedente, anche questo no buono in relazione ai corsi d’acqua.
3) Scirocco-bora+pioggia è un mix assai poco gradevole per la nostra costa.
Al momento sembra un passaggio un poco più “light” rispetto a quello assai cattivo di inizio mese, però monitoriamo e seguiamo le eventuali allerte che verranno emesse dalla protezione civile (non quelle con cui tappezza ogni 12 minuti il sito il figlio illegittimo di Caronte; esse, oltre a costituire un reato, possono andare bene al limite per insaporire il brodo dei passatelli).
Detto questo buon week-end, e se poi pioverà davvero c’è sempre il Risiko o il divano con l’abbiocco post-prandiale incorporato. “

Più in dettaglio, monitorare e fare attenzione alle eventuali piene dei fiumi e soprattutto dei torrenti minori, perché le piogge, secondo elaborazioni, saranno molto abbondanti nella fascia collinare. Consigli, i soliti: non guidare in zone eventualmente allagate, non svolgere attività sportive lungo fiumi e torrenti, attenzione in caso di allagamenti in aree urbane ai sottopassi, guidare con prudenza perché le strade sono parecchio dissestate e si formeranno grandi pozzanghere, attenzione nei parchi e giardini perché gli alberi sono ancora danneggiati dalle recenti nevicate.

E in ogni caso, prepariamo con resilienza ma qualsiasi tempo faccia, un po come i bambini, cerchiamo di essere felici e di sorridere.

Attenti alla neve

5 febbraio 2015

Questo post meteo è mirato ai transizionisti emiliano romagnoli: la neve è un fenomeno meraviglioso e affascinante ma subdolo da prevedere, la famosa farfalla che batte le ali in tibet può sconvolgere le previsioni, soprattutto per la pianura dove in condizioni al limite basta mezzo grado e tutto cambia, dalla neve alla, come in Romagna, pioggia battente. Ecco perché occorre prudenza e continua valutazione della situazione, che ora vede proprio in azione la classica “depressione tirrenica nevosa”.

Manifestazione di protesta contro il global warming di centinaia di pupazzi di neve

Attenzione dunque alla neve che già cade copiosa su tutto l’Appennino e inizia a fare la sua comparsa sempre più seria anche nella pianura Emiliana. Attenzione anche alla pioggia che, unita al forte vento di bora e alle mareggiate, sta creando, e creerà ancora oggi e domani, vari problemi e disagi in Romagna. In particolare nella notte e fino a venerdì pomeriggio le precipitazioni si intensificheranno notevolmente, con fitte nevicate in tutto l’Appennino e nella pianura emiliana; il global warming che fine ha fatto, direte? D’inverno è pur sempre inverno e se il mare, come ora, è più caldo del normale le perturbazioni si fanno più cariche di precipitazioni. Proprio per questo, nonostante sia inverno, la neve che cade è molto bagnata e di difficile stima in pianura nella sua quantità; tenete presente che ciò che provoca i maggiori problemi non è la quantità ma la qualità, sarà una neve molto pesante e anche 5-20 cm possono dare più problemi di nevicate abbondanti ma farinosa.

Meglio dunque non farsi cogliere impreparati, consultate l’allerta della protezione civile (a cui è seguita una nuova allerta per la Romagna e una per valanghe)  e, come consigli… transizionisti preparatevi ad eventuali black out anche prolungati e problemi di viabilità. In pianura dove la precipitazione sarà piovosa (Romagna in particolare) probabili allagamenti e piene di fiumi, torrenti e canali (attentissimi ai soliti sottopassi). Dove nevicherà la neve, molto bagnata, se si accumula potrà portare anche qui black out, caduta di rami e appesantire tetti e strutture.

Altro? Una nevicata è una cosa bella e normale, era normale per i nostri nonni, prendetela con filosofia transizionista e fatevi raccontare dagli anziani come si viveva e come si faceva ai loro tempi dove la neve era la norma e non l’eccezione. Ricordatevi che in casa al caldo la neve ha il suo fascino romantico, ma se vi fate cogliere in auto per andare a fare shopping, in palestra, a cena fuori ecc può diventare un incubo. E se in casa salta la luce e vi accorgete anche che alcuni tipi di stufe a legna o pellets senza riscaldamento, alla faccia della resilienza, non vanno… un bel maglione, una coperta e un mazzo di carte al lume di candela rimpiazzano sono poco network ma molto social!

Attenti ai nubifragi

27 novembre 2014
Stima piogge previste nella zona di Genova, prodotto sperimentale, cortesia Pierluigi Randi www.meteocenter.it

Stima piogge previste nella zona di Genova, prodotto sperimentale, cortesia Pierluigi Randi http://www.meteocenter.it

Ci risiamo. La situazione meteoclimatica è molto particolare, acqua (mar Mediterraneo) e aria (atmosfera) sono decisamente calde per la stagione e così le classiche perturbazioni autunnali risultano intensificate. In particolare ora sta arrivando una energica perturbazione, preceduta da una massiccia sciroccata che porta aria calda dal nord Africa e umidificata sul Mediterraneo; ha già causato problemi e danni in Spagna (vedi il tornado in aeroporto a Malaga) e anche in italia, nella costa tirrenica con un violento nubifragio a Santa Marinella.

Non va meglio agli antipodi, guardate in Australia mentre nel NE USA sono alle prese con tempeste di neve. Insomma, eventi estremi a go go.

Tornando a noi, la massima attenzione è per la Liguria che rischia la 4° alluvione di questo pazzo autunno. Vi segnalo dunque l’apposito allerta meteo, (al link trovate l’ultimo emesso) per la scala in atto della Liguria a livello 2 (il massimo) a Genova e nel Levante, dove sono state, giustamente, preventivamente chiuse le scuole in molti comuni (leggete qui la lettera dei genitori). Vista la situazione però consiglio di non focalizzare troppo i dettagli, perché i nubifragi saranno in genere localizzati e dove colpiscono assai forti. Sono zone in cui è necessario, per non dire vitale, modificare le proprie abitudini per proteggere la vita.

Piogge intense anche in altre zone del nordovest e in parte della Toscana, ma al momento per quanto riguarda l’Emilia Romagna, pioverà venerdì e quindi domenica non dovrebbe esagerare. In ogni caso, fate attenzione comunque, fra strade dissestate, piene di buche e pozzanghere e situazione idrogeologica (frane) in Appennino la prudenza non guasta mai. Tranquilli (o preoccupati?) che di neve per ora in giro non se ne vede.   Se vi fossero novità, vi informo.

Attenti al maltempo fino a martedì

13 novembre 2014

Purtroppo non giungono buone notizie dal mazzo delle carte meteorologiche. Continuano a uscire “carte” decisamente bagnate, troppo, con una serie di perturbazioni che non sembra, al momento, avere fine.

Prima di vedere cosa succederà, due riflessioni che aiutano a capire che quanto sta succedendo non dipende solo dal pur presente dissesto del territorio, ma anche dalla componente meteoclimatica.

  • Fa troppo caldo per la stagione, 4-5°C oltre la media in Emilia, e aria più calda contiene più umidità, a cui si aggiunge il mare troppo caldo, che da più energia alle perturbazioni. Ergo, quando piove, cade più pioggia di quel che normalmente avverrebbe e si scatenano nubifragi e temporali.
  • si sono “riempiti”, straripando e inondando le città e villaggi costieri, il Lago Maggiore e di Como. E se un lago si riempie d’acqua è chiaro che questo avviene perché è caduta troppa pioggia.

Insomma, non sono cadute “2 gocce”, e quel che è peggio è, appunto, che non è finita. Dopo una relativa tregua venerdì, già in serata le comunità in transizione del nordovest (Piemonte, Liguria, Lombardia, Val d’Aosta) dovranno fare i conti con piogge torrenziali che poi sabato si sposteranno su tutto il centro-nord e Sardegna. Relativa pausa domenica ma nuovo maltempo fra lunedì e martedì.

L’evoluzione la vedete anche voi nel filmato, scendere troppo nel dettaglio credo possa essere addirittura controproducente, sostanzialmente dobbiamo stare attenti al meteo, alle piogge, ai temporali, alle frane, ai fiumi (compreso il Po) e perfino ai laghi almeno fino a martedì.

Naturalmente, seguite e non prendete assolutamente sottogamba i vari allerta regionali e nazionali,  e prendetevi un po’ di tempo a leggere le indicazioni di “io non rischio” sulle alluvioni, in particolare, Sei preparato e il deplian.

Attenti a piogge e fiumi: focus #allertameteoER

10 novembre 2014

Buondì,

“reduce” dall’interessante e intenso TTraining di Campogalliano, e uscito ricco di spunti interessanti (alcune tecniche di facilitazione potrebbero applicarsi veramente alla stesura dei bollettini meteo per migliorarne i contenuti e la comunicazione), ecco che siamo punto e a capo con piogge intense, attenzione in particolare ai transizionisti (e non solo, ovvio) del nordovest (lo dice anche la BBC, vedi sotto), Liguria in particolare, ma anche, focalizzando nella nostra regione, in Emilia Romagna la situazione si prospetta piuttosto pesante per le piogge intense e le ripetute perturbazioni in arrivo.

Or ora è in corso la situazione di preallarme per i fiumi Parma, Taro e Baganza  nel Parmense (ovvero, stanno proprio arrivando le onde di piena) ed è stata prolungata la fase di attenzione per piogge e temporali, criticità idrogeologica (esempio: frane e dissesti vari) e idraulica (ovvero, rischio di piene, anche importanti, dei fiumi emiliano romagnoli).

quello che posso dire, al solito, non farsi prendere dal panico ma non prendere affatto sottogamba la situazione e stare attenti all’ambiente circostante e quel che succede. saranno giorni in cui occorre tenersi pronti a modificare le proprie abitudini e i tempi che scandisono la nostra vita e in qualche caso  prepararsi alle peggiori eventualià , e questo proseguirà nei prossimi giorni perchè avremo a che fare con altre perturbazioni a metà settimana, nel week end e forse anche a inizio della prossima settimana.

 

via uno sotto l’altra,in gergo “treno di perturbazioni”,non sempre con puntualità svizzera ma non fidarsi dei ritardi, perchè il treno poi arriva quindi “scansarsi dai binari!”, ovvero non sottovalurare mai gli allerta meteo

In gergo, siamo alle prese con un vero e proprio “treno di perturbazioni atlantiche”,  tipico dell’autunno ma le temperature sono troppo alte per la stagione (nel giardino di Gianni Morandi sono fiorite le rose!) e quindi l’aria più contenere più umidità e di conseguenza piove di più e più forte. A ciò si sommano i problemi e il dissesto del territorio, ma voglio dirlo chiaro, le alluvioni NON dipendono solo dalla pur necessaria corretta manutenzione e pulizia dei fiumi. Per intenderci, adattamento ai cambiamenti climatici è rinforzare gli argini, resilienza dare più spazio ai fiumi.


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